Per il documento di dicembre 2015 pubblichiamo la lettera con cui padre Evaristo Gervasoni, parroco della Parrocchia di Maria Santissima del Carmine alle Fontanelle, ha chiesto la gestione del cimitero delle Fontanelle
Al dott. Nino Daniele
Assessore alla Cultura del Comune di Napoli
Napoli Palazzo san Giacomo
Gentilissimo assessore,
pur apprezzando vivamente gli sforzi da lei fatti per cercare di riportare in un ambito di civiltà la gestione del cimitero delle Fontanelle, siamo ben lontani dallo sperare di raggiungere in tempi brevi un risultato adeguato.
L’incontro con la Commissione Consultiva nominata dalla Giunta Comunale è stato utile perché ha evidenziato:
– la complessità e l’urgenza dei problemi aperti;
– la rigidità della gestione di Napoli Sevizi che, al di là della buona volontà dei singoli, è stretta in un mansionario inapplicabile che, di fatto, non va oltre la mera gestione del servizio di sorveglianza;
-la necessità di avere un forte coordinamento tra direzione religiosa e direzione culturale così come richiede la specificità del luogo che è nello stesso tempo luogo sacro e bene culturale;
– la necessità di reperire risorse per l’allestimento di un’adeguata informazione per i visitatori.
– che, di fatto, si realizzano vuoti di gestione nei quali si insinuano pericolosi fatti illegali;
– che i tempi di approvazione di provvedimenti urgenti dell’assessorato e di un regolamento della giunta sono difficili da prevedere;
In queste condizioni, l’afflusso di visitatori, certamente positivo, ha caratteristiche tali che sta arrecando danni irreparabili alla struttura e non rispetta i più elementari canoni di comportamento dovuti in un luogo di riposo per i defunti.
Di fronte a questa situazione, oggettivamente incontestabile, sento il dovere, nella qualità di parroco della chiesa costruita con grande concorso di popolo e di cappellano designato dalla curia arcivescovile, di chiedere che mi venga affidata la gestione del cimitero delle Fontanelle.
La parrocchia ha, al suo interno, competenze per assicurare al cimitero storico le funzioni religiose e anche l’adeguata valorizzazione del bene culturale. Ha, infatti, non solo riproposto momenti dell’anno liturgico dentro il cimitero, ma ha anche stimolato un’azione di volontariato che, senza chiedere un euro di finanziamento pubblico, ha portato avanti ricerche e pubblicazioni, che oggi sono punto di riferimento per la storia del cimitero.
L’assegnazione della gestione al parroco è, inoltre, in linea con la storia del cimitero. Negli anni Settanta dell’Ottocento, dopo che il canonico della cattedrale Gaetano Barbati guidò, insieme al Consigliere Comunale, poi Senatore del Regno, Pasquale Placido, la sistemazione dell’ossario, le chiavi furono affidate al parroco di Materdei. La memoria di questa scelta si è poi perduta nel turbine del secondo dopoguerra, che a Napoli ha travolto tante cose.
Naturalmente, è auspicabile che i contenuti del provvedimento amministrativo siano rapidamente definiti, con l’augurio che il ruolo del Comune, sollevato dalla quotidianità della gestione, sia rivolto a raccordare il cimitero al territorio e a collocarlo nella sua azione di promozione e valorizzazione della città di Napoli.
Distinti saluti
Napoli 12.6.2015
Il Parroco
Evaristo Gervasoni