Sull’Avviso Pubblico per la gestione del Cimitero delle Fontanelle, perplessità e proposte.

Al Sindaco di Napoli
All’Arcivescovo di Napoli
Al Presidente della terza Municipalità
Al Parroco del Rione Sanità

L’associazione IRiS Fontanelle, storica espressione del Rione Sanità e della parrocchia delle
Fontanelle, impegnata in attività di volontariato sul territorio e di ricerche sulla religiosità e sul lavoro
a Napoli, fa le seguenti considerazioni sull’Avviso pubblico per la gestione del cimitero delle
Fontanelle (Link: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/47431).

L’Avviso pubblico parla del cimitero solo come bene culturale e ignora che è anche un luogo sacro e
di culto.
Tutti i cimiteri, anche quelli storici, sono luoghi sacri. I contenuti che devono esprimere questa
sacralità sono dati dalla tradizione, dalla normativa e dalla presenza del cappellano.
Alle Fontanelle c’è un ossario dove le ossa sono esposte con un allestimento museale, voluto
dalla Chiesa napoletana, che testimonia della complessità della sua storia.
Il cimitero delle Fontanelle non è però solo un bene culturale e un bene sacro, è anche un
singolare luogo di un culto, quello dell’adozione delle capuzzelle che, a Napoli nella Basilica di San
Pietro ad Aram e nella Parrocchia dei Santi Cosmo e Damiano, è gestito direttamente dalla Chiesa.
Alle Fontanelle il culto è invece affidato allo spontaneismo dei fedeli e degli operatori turistici, con
manifestazioni spesso folcloristiche, che rendono felici molti turisti e alcuni antropologi. È un culto
ormai marginale nella realtà napoletana che, tuttavia, esprime una pietà religiosa che papa Francesco,
con l’enciclica Evangelii Gaudium, ha indicato come terreno di evangelizzazione.
Gli operatori turistici e alcuni ambienti culturali tendono ad ignorare questi aspetti e a fare del
cimitero delle Fontanelle un parco a tema sulla superstizione e sul paganesimo del popolo napoletano.
È questa anche la scelta che fa il Comune di Napoli con l’Avviso pubblico? Alcune
dichiarazioni sembrano andare in questa direzione.
La seconda considerazione riguarda la scelta di affidare la gestione del cimitero a un ente del terzo
settore.
Sarebbe stato preferibile che la gestione restasse al Comune tramite una sua partecipata o, in
alternativa, fosse affidata alla Curia Arcivescovile con provvedimento normativo.
La scelta del Comune è avvenuta senza consultare la commissione consultiva per il cimitero
delle Fontanelle, istituita con delibera della Giunta Comunale del 3 aprile 2015 e senza tener conto
del Protocollo d’intesa sottoscritto dal Sindaco Luigi de Magistris e dal parroco delle Fontanelle don
Giuseppe Rinaldi il 1 giugno 2016.
Siamo davanti ad un’azione amministrativa di una disinvoltura sconcertante.
Anche alle Fontanelle si sceglie di sperimentare questa nuova forma di gestione di beni
pubblici, alternativa all’impresa privata e all’impresa pubblica, per affrontare la storica difficoltà
dell’Amministrazione del Comune di Napoli di gestire il suo patrimonio culturale che, nel caso del
cimitero, ha raggiunto livelli di degrado, anche culturale, assolutamente inaccettabili.
Il pericolo è che questi strumenti nuovi, se da un lato offrono la possibilità di valorizzare
l’immenso patrimonio culturale e di volontariato che c’è a Napoli e nel Rione Sanità, dall’altro
rappresentano spesso nuovo terreno di sfruttamento e di precarietà del lavoro, di evasione fiscale e
contributiva. L’arretramento della gestione pubblica a favore del terzo settore, in settori come
l’istruzione, sta già producendo, anche nel Rione Sanità, un’accentuazione delle diseguaglianze già
molto forti e oggi accresciute dalla rivoluzione digitale.
La terza considerazione riguarda il rapporto con il territorio che viene più volte menzionato
nell’Avviso pubblico, ma in modo molto generico.
Nel Rione Sanità l’associazionismo è molto presente, ma anche molto variegato e complicato.
Il fatto che le associazioni non siano state consultate, né che ci sia stato un dibattito pubblico sulla
scelta e sui contenuti dell’Avviso pubblico lascia molto, molto perplessi.
In base alle considerazioni sopra esposte, IRiS Fontanelle auspica innanzitutto che il cimitero
delle Fontanelle sia al più presto riaperto e, in merito all’Avviso pubblico, ritiene necessario:

  • che la Curia Arcivescovile napoletana nomini il nuovo cappellano, come già fatto in data 9 aprile 2014 per padre Evaristo Gervasoni, che ha lasciato Napoli per altra sede;
  • che il cappellano faccia parte della Cabina di regia.
  • che dopo apposita consultazione vengano emanate dalla Cabina di Regia linee guida del rapporto con il territorio;
  • che la fruizione gratuita sia estesa a tutti i residenti nella città di Napoli e non solo a quelli della terza municipalità.
  • che il bilancio e la struttura lavorativa e di volontariato dell’Ente del terzo settore siano resi pubblici e consultabili presso gli uffici del Comune di Napoli.

Napoli marzo 2023

Il Presidente di IRiS Fontanelle

Rocco Civitelli

roccocivitelli@gmail.com