Novembre 2015

Il mese di Novembre, tempo in cui la tradizione colloca la memoria dei defunti, è stato particolarmente intenso per Iris Fontanelle. E non poteva che essere così per un Istituto di Ricerca che, in questa fase, ha al centro della sua iniziativa la valorizzazione e la salvaguardia di un cimitero storico.

Alcune attività si sono svolte nel quadro delle iniziative “ Vivi nel Ricordo”, promosse in occasione del 2 novembre dall’Assessorato alla cultura e al Turismo. Ci piace evidenziare che la ripresa delle iniziative per i giorni dei defunti anche dal punto di vista culturale e turistico è nata nel “Comitato consultivo sul cimitero delle Fontanelle” su proposta del professor Fabio Mangone.

Queste le attività svolte:

– due presentazioni del libro “Notizie di Storia e di attualità dal cimitero delle Fontanelle”;

– quattro visite guidate gratuite, di cui particolarmente impegnativa quella con alcune classi del liceo Siani;

– partecipazione alla giornata di studio al cimitero delle Fontanelle del master di II livello di drammaturgia e cinematografia della Federico II;

– partecipazione alla tavola rotonda che ha inaugurato l’anno accademico della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia della Facoltà Teleologia dell’Italia Meridionale San Luigi;

– partecipazione alle liturgie del primo e del due novembre nella parrocchia e nel cimitero delle Fontanelle.

Di tutti questi eventi vogliamo richiamarne due.

Il primo è il breve, ma intenso spettacolo che i ragazzi del Colosimo hanno dato nel teatro dell’Istituto prima della presentazione del nostro libro. È stato un dialogo tra alcune capuzzelle irrequiete e sarcastiche e il guardiano del cimitero, concluso con una interpretazione del mistero della morte come un ritorno agli affetti perduti più cari, in particolare a quello della madre.

Il secondo è stato un passaggio dell’omelia di padre Evaristo, parroco e cappellano delle Fontanelle, nella liturgia che ha preceduto la processione che si è svolta poi nell’Ossario:

“nella sua libertà assoluta di scelta l’uomo può decidere di condannare definitivamente se stesso, così come deliberare di salvarsi”.

In un territorio in cui troppo spesso ci si rifugia dietro il destino, non è cosa di poco conto richiamare l’attenzione sul fatto che l’andare in Paradiso, in Purgatorio o all’Inferno dipende dalle nostre scelte. Un invito a credenti e non credenti ad assumersi la responsabilità delle grandi e piccole scelte che quotidianamente si fanno.